2012 - Skillstar a quota 12: cuore, carattere e LeoGol.

2012 - Skillstar a quota 12: cuore, carattere e LeoGol.

2012 / pubblicato il 12 marzo 2023

di Alessandro De Marco

Skillstar-Rangers Savonera 7-1

“Intervengo dal Campo Skillstar di via Servais: al secondo minuto del secondo tempo i padroni di casa, dopo un primo tempo complicato, grazie ad un’azione arrembante che si sviluppa sulla destra, pareggiano. Il tiro di sinistro di De Marco centra in pieno la traversa; la palla torna in campo, al limite dell’area di rigore, gremita di compagni e di avversari, entra in possesso dei piedi di Luciani - che di nome fa Leo - che con un sinistro dei suoi, senza pensarci due volte, la scaraventa alle spalle del portiere avversario. Tifosi in estasi. E’ 1-1.”
Ecco, potremmo iniziare così, oggi.


Dopo il pareggio (temporaneo) finisce l’apnea, durata 17 minuti buoni (15+2): manco Maiorca… 
Da lì inizia davvero la partita Skillstar. 
Da lì respiriamo, in panchina e in campo.
Da lì ritornano i sorrisi ai nostri tifosi a bordo campo, gomito a gomito con quelli avversari.
Da lì gli avversari cominciano a capire che noi non molliamo, anche nelle giornate un po’ così, anche se sbagliamo un rigore, anche se becchiamo gol da una squadra, certo, organizzata, ma bella chiusa in difesa come una cassaforte, che riparte comunque veloce, appena può e che ci punisce oltre i nostri demeriti. 
Da lì, soprattutto, i ragazzi si decontraggono. 
Ma… facciamo un passo indietro. 


Mister Doni lancia, nel primo tempo, un centrocampo inedito con Rovere a sinistra, Quartarone Marco al centro e Quartarone Luca a destra. In difesa Capitan Gariglio con Touko. De Marco di punta. In porta Mion, una garanzia. 
Il Savonera risponde con una formazione il cui scopo principale è contenere per poi ripartire: è chiaro fin dall’inizio. La squadra ospite è compatta: non si vincono tre partite su tre per sorte favorevole. In difesa è abbottonata e precisa, pronta ad azionare i suoi avanti, sfruttando gli spazi che eventualmente si creano. E’ va proprio cosi. Sono loro che portano a casa il primo tempo. E’ 0-1.
Skillstar, nonostante un inizio di partita molle e disordinato, ha comunque l’occasione per passare in vantaggio nel primo tempo. 
Fallo di mano in area, evidente.
Decisione inevitabile ed ineccepibile dell’arbitro: è rigore! 
Rumoreggiano i tifosi avversari. 
Dal dischetto, di sinistro, batte De Marco che scheggia il palo esterno alla sinistra del portiere del Savonera. La palla finisce sul fondo… Calano le tenebre sul volto dell’attaccante e su quello dei suoi compagni di squadra.


Savonera, di lì a poco, passa in vantaggio, a seguito di un’azione un po’ confusa, ma comunque efficace. Succede. E’ capitato. 
Il risultato parziale dice che per la prima volta, in questo campionato, Skillstar chiude il tempo in svantaggio.
Mister Doni, con calma e sicurezza, mantenendo il sangue freddo, ricompatta i suoi nell’intervallo: i ragazzi, ancora frastornati, hanno il merito di seguirlo e di crederci. Tutti, senza distinzioni. 


Secondo tempo: entrano Grindu e Luciani, subentrando a Luca e Marco Quartarone. Sulla destra De Marco. In difesa Mengozzi e Porcelli. Zuccolotto in attacco. Mion tra i pali. 
Al secondo minuto la svolta già descritta.
Come direbbero i commentatori di un altro  sport, sempre epico e sempre italico: c’è “un uomo solo al comando: il suo nome è Leonardo Luciani.” Che cosa fa Leo? Prima pareggia con un fendente che lascia a bocca aperta anche gli avversari; poi porta in vantaggio i nostri, sul finire del tempo, con una botta secca delle sue: due rasoiate che feriscono profondamente il Savonera che non si riprenderà più, come un pugile dopo un uno-due di un giovane Tyson.


Da lì cambia il verso della partita.
Da lì comincia il sabato Skillstar.
Chiudiamo il secondo tempo con un bel 2-0 che rincuora. 
Siamo ora sul parziale di 2-1.

Il terzo tempo è sul modello Skillstar. 

Iniziamo però la frazione dando modo a Mion di sporcarsi le mani e la maglia in una grande uscita, gagliarda e coraggiosa, ai limiti dell’area. La causa? Una disattenzione difensiva che ci poteva costare molto cara, nonostante il Mister avesse chiesto ai suoi “defender”, in spogliatoio, di stare “stretti, vicini e sempre in linea”. Corso l’ennesimo brivido lungo la schiena di tutti, Skillstar chiude la gara regalando gioco ed emozioni. 
La difesa riabbassa la serranda a copertura di Mion. 
Il gioco si sviluppa sempre bene sulle fasce.
In 15 minuti si vedono 5 gol tutti di pregevole fattura e tutti con firme diverse. In questa frazione i Doni boys giocano tutti, giocano bene tutti, dando, tutti, il loro bel contributo. Cross da destra e da sinistra, pali e traverse. Il trio Luciani-Grindu-De Marco prende un po’ per mano la squadra è spesso va in no-look a vantaggio loro e di tutti: i tre paiono “tre (piccoli) tenori” in un coro dove ognuno canta assolutamente ben intonato, conoscendo il proprio spartito alla perfezione. Molto efficace  il nuovo schema su calcio d’angolo che vede coinvolti principalmente i tre e che in tutte e tre le occasioni porta Grindu ad un passo dal gol. La squadra ora gira, convinta. A segno, De Marco (che si riscatta, per grinta, gioco e occasioni create, provandoci poi anche di testa, sul finire), Gariglio (che ci sta prendendo ormai gusto, bravo!), Luciani (di nuovo lui: “man of the match”), Zuccolotto (che chiude la partita con una zampata, a suo modo, sigillandola sul 7-1).
Ma Rovere? Non mi sono dimenticato di Rovere. Rovere merita una menzione speciale per l’apertura del cassetto dei ricordi. Segna anche lui. Centra il suo primo gol in questo campionato primaverile (ma di assist ne ha già fatti tanti) con un tiro di rara bellezza che per coordinazione, senza scomodare troppo gli dei del calcio, ricorda vagamente un Van Basten d’annata agli Europei: anche i nostalgici, a questo punto, sono accontentati.
Abbiamo vinto.
Abbiamo anche sofferto.
Siamo sul gradino n.12, col Caprie Green.

Lo condividiamo con loro, ma… malvolentieri: non vogliamo condividere con nessuno il gradino più alto della nostra scala virtuale. 
Come a Marco Odermatt a noi non piace stare dietro. 
Umiltà, lavoro e concentrazione: sempre.
Ci vediamo domenica prossima per la trasferta in Val di Susa: restate collegati con noi.
Restate insieme a Skillstar. 
Skillstar 2012 vi aspetta! 

“Ma Nino non aver paura di sbagliare un calcio di rigore
Non è mica da questi particolari
Che si giudica un giocatore
Un giocatore lo vedi dal coraggio
Dall'altruismo e dalla fantasia.”
(F. De Gregori) 


A caldo, dallo spogliatoio, il “man of the match”: Leonardo Luciani.

D: “Leo, come hai giocato questa partita, secondo te?
R: “Sono stato davvero bravo e abbiamo vinto.”

D: “E’ vero, abbiamo vinto, sei stato super. Il tuo secondo gol è stato importante?
R: “Sì, è stato importante perché ci ha permesso di passare in vantaggio e poi di vincere con merito la partita. 

D: “Grande, Leo. Sai che col tuo secondo gol, oggi, hai segnato il centesimo gol ufficiale della tua squadra tra campionato autunnale e primaverile?”
R: “No, non lo sapevo. Sono molto contento.’

D: “Vuoi dire qualcos’altro, Leo?”
R: “No, grazie.”

Leo è un ragazzo di poche parole: per lui parlano i fatti e la maiuscola prestazione di oggi. Grazie, Leo.

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